Miroirs › Culture et médias
Qu’apprenons-nous d’une société à travers son patrimoine, son cinéma, ses médias, sa littérature, ses oeuvres d’art ?
Cinema : Mi piace lavorare
“Mi piace lavorare (mobbing)” di Francesca Comencini
La pellicola, del 2003, è la prima che affronta il tema del mobbing sul posto di lavoro.
Trama
Anna è una mamma sola che arriva difficilmente alla fine del mese, tra spese per la figlia e attenzioni per il padre anziano e malato. Lavora in un ufficio come capocontabile, è brava nel suo lavoro e guadagna anche qualche invidia da parte delle colleghe.
In seguito alla fusione dell’azienda per cui lavora, però, per lei sembra esserci sempre meno posto : Anna viene infatti rimossa dalle sue mansioni e le vengono proposti incarichi impossibili o inutili. Inoltre, i capiufficio non mancano un’occasione per farla sentire inadeguata a lavorare nell’azienda.
La difficile situazione lavorativa porterà Anna alla depressione e, finalmente, alla riscossa della protagonista che denuncerà al sindacato le ingiustizie subite.
Critica
Tema di difficile trattazione in Italia, è ben reso dalla regista Francesca Comencini, così come dalla brava protagonista Nicoletta Braschi, già famosa in Italia per aver recitato al fianco di Benigni in “Pinocchio”. Nonostante l’ottima resa di quasi tutta la pellicola, il finale convince poco per la sbrigativa ribellione della protagonista e la risoluzione repentina e poco realistica della questione.
(La repubblica, 13 febbraio 2004).
Cinema : el método Grönholm
EL MÉTODO GRÖNHOLM es una sátira del mundo de las selecciones de personal.
La historia
Siete aspirantes a un alto puesto ejecutivo - ’tiburones’ de los negocios -se presentan a una prueba de selección de personal para una empresa multinacional en un rascacielos de oficinas.
Se reúnen en torno a una mesa con un mismo objetivo : conseguir un puesto en una multinacional. Lejos de ser una prueba de selección al uso, los candidatos se verán obligados a seguir un método basado en la interactuación e inspirado en una especie de darwinismo que propiciará que sólo ’el mejor’ llegue al final, tras ’despedazar" al resto.
La crítica
Es una mirada sarcástica y despiadada del ultracompetitivo entorno laboral de la sociedad contemporánea y un reflejo de la deshumanización que lleva aparejada el capitalismo salvaje. (El País)
LOS LUNES AL SOL (2003) fue dirigida por Fernando León de Aranoa y protagonizada por Javier Bardem, Luis Tosar, José Ángel Egido, Nieve de Medina, Enrique Villén.
La historia
Una ciudad al norte, costera. Muchos hombres y mujeres dejaron atrás el campo o el mar para ir a trabajar a las fábricas. Pero después llegó la reconversión industrial. En el bar de Rico se reúnen un grupo de amigos, se mezclan los recuerdos y los proyectos, se comparten las frustraciones y las esperanzas. Como un fantasma, el cierre del astillero planea sobre ellos.
La crítica
"Los lunes al sol" es una película soberbia, por la plasmación realista en múltiples facetas del díficil contexto humano del parado, con sus angustias y miedos pero también con sus parajes de esperanza y humor.
Todo ello sería en vano si el tacto empleado por León de Aranoa en su expresión cinematográfica no consiguiera trasladar con talento su diatriba sobre el difícil problema del trabajo, cimiento principal del desarrollo del ser humano. (El Criticón)
Cinema : Mi piace lavorare
La pellicola, del 2003, è la prima che affronta il tema del mobbing sul posto di lavoro.
Trama
Anna è una mamma sola che arriva difficilmente alla fine del mese, tra spese per la figlia e attenzioni per il padre anziano e malato. Lavora in un ufficio come capocontabile, è brava nel suo lavoro e guadagna anche qualche invidia da parte delle colleghe.
In seguito alla fusione dell’azienda per cui lavora, però, per lei sembra esserci sempre meno posto : Anna viene infatti rimossa dalle sue mansioni e le vengono proposti incarichi impossibili o inutili. Inoltre, i capiufficio non mancano un’occasione per farla sentire inadeguata a lavorare nell’azienda.
La difficile situazione lavorativa porterà Anna alla depressione e, finalmente, alla riscossa della protagonista che denuncerà al sindacato le ingiustizie subite.
Critica
Tema di difficile trattazione in Italia, è ben reso dalla regista Francesca Comencini, così come dalla brava protagonista Nicoletta Braschi, già famosa in Italia per aver recitato al fianco di Benigni in “Pinocchio”. Nonostante l’ottima resa di quasi tutta la pellicola, il finale convince poco per la sbrigativa ribellione della protagonista e la risoluzione repentina e poco realistica della questione.
(La repubblica, 13 febbraio 2004).
Friends and Crocodiles
Damian Lewis play Paul, an inspirational if somewhat eccentric entrepreneur. Paul is a Gatsby-like figure, who loves hosting the most fabulous parties, “collecting” interesting people, and dreaming visionary urban landscapes. Against Paul’s creative genius, Jodhi May plays Lizzie, the down-to-earth, practical woman who becomes Paul’s secretary and tries to bring some order to his chaos.
Although Paul is an inspiring mentor to Lizzie, his enthusiasm and creativity have a destructive streak, and their relationship ends in a terrible row, when they vow never to see each other again.
"I’ve always been fascinated by how we’re affected by people who mentor us early on in our careers," Poliakoff explains. "We think about them often for the rest of our lives. We constantly want to please them but, if they behave badly, it feels like a terrible betrayal, almost worse than a sexual betrayal."
Years later they meet again by chance, and now the world has changed : Lizzie has made it in the new corporate world, whereas Paul continues to dream. In spite of their differences, however, they come to accept that they were born to work together.
For Poliakoff, the film is about “work, ambition, aspiration, respect, self-esteem, which are all things that motivate us as much as, if not more than sexual love. We work longer hours than anyone else in Europe and often see more of our work colleagues than our families."
However, the film is also about that defining period in contemporary Britain. As Poliakoff puts it : "Most of all, the film is about how many certainties have melted away as things have become much more fluid and fast.”
Based on :
http://www.bbc.co.uk/pressoffice/pressreleases/stories/2005/12_december/14/friends.shtml
Die Friseuse - ein Film von Doris Dörrie
Handlung
Nachdem die Friseuse Kathi König nicht nur den Job, sondern auch Mann und Haus auf dem Land verloren hat, entscheidet sie sich für einen Neuanfang. Somit zieht sie mit ihrer Tochter Julia nach Berlin-Marzahn zurück, wo sie ihre Kindheit verbracht hatte. Voller Tatenkraft macht sich die gelernte Friseuse auf Jobsuche. Doch die übermäßigen Pfunde auf den Hüften machen es ihr schwer, Arbeit zu finden. Kathi König ist zu dick ; "unästhetisch". Aber so schnell lässt sich die - im doppelten Sinne- starke Frau nicht unterkriegen. Sie beschließt, sich selbständig zu machen und ihren eigenen Friseursalon zu eröffnen. Auf ihrem Weg, den großen Traum zu erfüllen, macht die mollige Friseuse einflussreiche Begegnungen und hat so einige Hindernisse zu überschreiten.
Rezeption
Doris Dörrie hat es in diesem Film geschafft, die Widrigkeiten und den Druck der heutigen Gesellschaft in eine humorvolle Komödie zu übertragen. "Die Friseuse" ist die Geschichte einer selbstbewussten, immer gut gelaunten Frau, die sich trotz aller Widerstände behaupten kann und ihren Traum verfolgt.
Mehr Informationen über den Film und Doris Dörrie.