Miroirs › Notre temps
Comment abordons-nous le temps, comment l’occupons-nous, comment l’organise-t-on ?
Il lavoro in Italia
Salari, titoli di studio e disoccupazione a confronto
Secondo i dati dell’Ocse, i salari degli italiani sono tra i più bassi di tutta Europa : è sempre più frequente, infatti, incontrare professionisti e impiegati in cerca di un secondo lavoro in nero per arrotondare le entrate e arrivare a fine mese. La causa dell’alleggerirsi delle buste paga è prevalentemente la quantità di tasse che gli italiani pagano in Italia.
Il guadagno medio di un italiano è di circa 13 mila euro annui : questo fa degli italiani, insieme ai greci e agli spagnoli, i cittadini europei meno ricchi di tutta l’Unione Europea.
Inoltre, esistono alcune professioni meglio remunerate di altre : secondo i dati divulgati da Il Gazzettino nel 2007, le facoltà universitarie che danno accesso più facilmente ad una carriera lavorativa, e soprattutto che prevedono un salario più elevato (circa 1300 € al mese), sono quelle di Economia, Scienze Politiche, Farmacia, Medicina e Chirurgia. Le facoltà universitarie che invece si attestano agli ultimi posti di questa classifica sono Scienze della Formazione, Lettere e Filosofia, Psicologia e Medicina veterinaria (con salari che arrivano a toccare i 682 € al mese).
La disoccupazione giovanile è uno dei problemi maggiormente sentiti nella situazione lavorativa italiana : secondo i dati ISTAT, il 33,8% dei giovani, tra i 15 e i 24 anni, è disoccupato, e il 58% di loro è in cerca del primo impiego. Questo perché i datori di lavoro, seppur esistano agevolazioni a riguardo, preferiscono assumere personale qualificato ed esperto, anziché giovani inesperti e meno efficienti. Inoltre, il livello di istruzione non sembra essere una variabile rilevante, mentre risulta importante la tipologia di famiglia da cui si proviene : i figli di operai e impiegati riscontrano più difficoltà nella ricerca di un lavoro rispetto ai figli di lavoratori in proprio e di imprenditori.
Los sueldos y horarios en Europa
Comparamos nuestro sueldo con los de Europa : un ejemplo, los aparejadores (¿QUÉ ? 20 de septiembre de 2011).
París - Jean Denis Dupuy
Edad : 50 años
Coche : BMW
Casa : vive en un chalet
Pausa para comer : 1 hora
Horarios semanales : 45 horas de 9:00 a 19:00
Saldo mensual : 4000 €
Madrid - Raúl Héras
Edad : 28 años
Coche : Renault Megane
Casa : Vive con sus padres
Pausa para comer : 2 horas
Horas semanales : 45 horas de 9:00 a 20:00
Sueldo mensual : 1400 €
Estocolmo - Niklas Ringdahl
Edad : 30 años
Coche :Ford Mondeo
Casa : Apartamento
Pausa para comer : 1 hora
Horas semanales : 40 horas de 9:00 a 18:00
Saldo mensual : 3200 €
Working hours in the UK
The minimum wage
A national minimum wage was introduced in the UK on 1 April 1999 with the minimum wage for younger workers set at a lower hourly rate than for those considered to be adults (22 years and older). Thus a 16-17 year old has a minimum hourly rate of €3.60, an 18-21 year old €4.88 and an adult €5.85. It is estimated that there are 1.2 million jobs for which the minimum wage is paid in the UK with only five per cent of these being held by adults.
Youth unemployment
According to a recent article in the Guardian the number of young people in the UK not in work, education or training has risen by more than 100,000 in the last year to reach 835,000. So widespread is the problem a new name has been coined to describe these young people who are now known as “neeps” (not in education, employment or training).
To find out more :
CIPD (2009) Work-life balance factsheet http://www.cipd.co.uk/subjects/health/worklifebalance/worklifeba.htm?IsSrchRes=1 (Accessed 22 September 2009)
Fourth European Working Conditions Survey (2005) http://www.eurofound.europa.eu/ewco/surveys/ewcs2005
(Accessed 10 January 2010)
Shepherd, J. (2009) One in six young people not in work or education. http://www.guardian.co.uk/education/2009/aug/18/neets-young-people-jobs-recession (Published 18 August 2009, Accessed 26 September 2009)
Il lavoro in Italia
Salari, titoli di studio e disoccupazione a confronto
Secondo i dati dell’Ocse, i salari degli italiani sono tra i più bassi di tutta Europa : è sempre più frequente, infatti, incontrare professionisti e impiegati in cerca di un secondo lavoro in nero per arrotondare le entrate e arrivare a fine mese. La causa dell’alleggerirsi delle buste paga è prevalentemente la quantità di tasse che gli italiani pagano in Italia.
Il guadagno medio di un italiano è di circa 13 mila euro annui : questo fa degli italiani, insieme ai greci e agli spagnoli, i cittadini europei meno ricchi di tutta l’Unione Europea.
Inoltre, esistono alcune professioni meglio remunerate di altre : secondo i dati divulgati da Il Gazzettino nel 2007, le facoltà universitarie che danno accesso più facilmente ad una carriera lavorativa, e soprattutto che prevedono un salario più elevato (circa 1300 € al mese), sono quelle di Economia, Scienze Politiche, Farmacia, Medicina e Chirurgia. Le facoltà universitarie che invece si attestano agli ultimi posti di questa classifica sono Scienze della Formazione, Lettere e Filosofia, Psicologia e Medicina veterinaria (con salari che arrivano a toccare i 682 € al mese).
La disoccupazione giovanile è uno dei problemi maggiormente sentiti nella situazione lavorativa italiana : secondo i dati ISTAT, il 33,8% dei giovani, tra i 15 e i 24 anni, è disoccupato, e il 58% di loro è in cerca del primo impiego. Questo perché i datori di lavoro, seppur esistano agevolazioni a riguardo, preferiscono assumere personale qualificato ed esperto, anziché giovani inesperti e meno efficienti. Inoltre, il livello di istruzione non sembra essere una variabile rilevante, mentre risulta importante la tipologia di famiglia da cui si proviene : i figli di operai e impiegati riscontrano più difficoltà nella ricerca di un lavoro rispetto ai figli di lavoratori in proprio e di imprenditori.
Arbeitszeit, durchschnittliches Gehalt und Mindestlohn in Deutschland
Gehaltsunterschiede
Im Jahr 2005 wurde für deutsche Arbeitnehmerinnen und -nehmer ein durchschnittlicher Verdienst von 40.600 Euro im Jahr ermittelt. Der Begriff Durchschnitt ist in diesem Zusammenhang allerdings irreführend, denn in Deutschland zeigt sich immer mehr eine große Kluft zwischen den unterschiedlichen Gehaltsgruppen. Geschlecht, regionale Herkunft und Branche bestimmen stark diesen Wert. So bestehen zwischen Ost- und Westdeutschland immer noch große Gehaltsunterschiede von bis zu 30 Prozent weniger im Osten.
Kein allgemeiner Mindestlohn
Nur in einzelnen deutschen Branchen gelten Festlegungen auf Mindestlöhne. Dieser variiert zwischen 6,36 Euro z.B. im Wäschereidienstleistungsgewerbe und 12,90 Euro pro Stunde z.B. im Baugewerbe. Ein allgemeiner Mindestlohn konnte bislang trotz intensiver politischer Diskussionen nicht durchgesetzt werden.
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